Pane, Pace, Terra: per uno schieramento largo contro la guerra

In un tempo che continua ad essere drammaticamente segnato dalla pandemia di Covid19, siamo ora alle prese con i tragici avvenimenti di una guerra molto particolare, in cui agisce non solamente una delle due grandi potenze nucleari del mondo, ma anche l’altra, seppure in termini ufficiosi. Al tempo stesso, molti Stati, e non solo in Europa, stanno prendendo posizione: chi schierandosi con decisione, chi avviandosi obtorto collo e chi preparandosi a partecipare allo scontro generale. Siamo difatti all’avvio di una guerra mondiale, con la particolarità, inattesa e sconvolgente, che si è vistosamente incrinato il principale tabù morale e politico degli ultimi decenni, ovvero il possibile utilizzo delle armi nucleari.

Ce n’è abbastanza per capire che effettivamente, da una quindicina d’anni almeno, la Storia ha cambiato passo: prima col declino – evidente, veloce e inarrestabile – dell’ordine neoliberista e il conseguente moltiplicarsi dei contrasti economici e delle criticità nelle catene lunghe del valore, e ora con l’inaspettato caos generalizzato sul piano economico e politico prodotto dalla pandemia e da una guerra sempre più aperta tra i grandi protagonisti della scena mondiale.  

Siamo tutti proiettati in una nuova, drammatica fase storica, segnata dal contrasto obiettivo tra militarismo e nazionalismo da un lato e solidarietà e diritti dall’altro, entro il cui ambito troveranno ulteriore impulso anche le emergenze che già conosciamo: dalla crisi climatica all’inquinamento ambientale, dalle migrazioni bibliche all’espansione delle povertà, dal diffondersi degli integralismi politici e religiosi al restringimento degli spazi di democrazia e partecipazione.

È alla luce di questa riflessione che abbiamo deciso, come rivista on-line LEF, di avviare nuovamente il lavoro teorico e pratico che ci ha caratterizzato fino allo scorso anno, e però piegandolo interamente a un obiettivo di carattere generale; e perciò trasformando anche noi stessi in questo mondo così rapidamente trasformatosi. In concreto, intendiamo metterci a disposizione, come singoli e come collettivo redazionale, dell’attività di costruzione di uno schieramento largo che operi nella prospettiva della pace e la colleghi strettamente alla giustizia sociale e ambientale e alla solidarietà tra popoli e persone. Ridiventano attuali, di fatto, i vecchi slogan di Pane, Pace, Terra, come pure la necessità di una mobilitazione internazionale che si contrapponga al militarismo e al nazionalismo in tutti gli angoli del mondo.

Detto in breve, noi proveremo ad essere una voce utile per creare quello di cui oggi c’è più bisogno: e cioè uno schieramento ampio di donne e uomini, che provi ad ORGANIZZARE e RAPPRESENTARE quelle e quelli che hanno orrore per i massacri delle guerre e avvertono l’esigenza di un ordine sociale più giusto, come pure di uno sviluppo meno catastrofico sul piano ambientale e meno pieno di disparità e sofferenze. E ciò indipendentemente dal fatto che si tratti di persone politicizzate o persone non-politicizzate, attivisti di movimenti, partiti, sindacati e associazioni oppure persone non associate ad alcuna realtà organizzata.

Per muoverci insieme, mettendo al centro ciò che unisce tanto coloro che si riferiscono al pacifismo religioso (cattolico e non) quanto quelli che si richiamano alle tradizioni laiche progressiste e solidaristiche; tanto chi si rifà ai valori di giustizia sociale della sinistra di alternativa quanto coloro che declinano l’ideale della democrazia come dinamica di incontro e non di sopraffazione. E occorre che soprattutto si muovano i tanti “senza etichetta”, la grande maggioranza, quelli che non ritengono necessario definirsi in modo univoco, e nondimeno sono disponibili a impegnarsi per la pace, per i diritti di tutti e tutte e per un’economia incentrata sui bisogni delle persone e della biosfera in cui viviamo.

Sabato 14 maggio dalle 17:00 collegati con:

meet.google.com/fvc-etjb-pxp

e partecipa all’incontro: discuteremo di come concretamente muoverci.

Invitiamo a partecipare a questo incontro non solo coloro che già sono in relazione con LEF, ma anche i tanti che non ci conoscono ancora e però sono convinti, come noi, che contro la guerra sia davvero urgente uno schieramento largo e senza logiche identitarie.

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2 commenti

  1. Salvatore Galiero dice:

    No war!

  2. Francesco Lucat dice:

    Non ci sono altre possibilità. Detto in sintesi: Socialismo o barbarie

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