di Boris Vian
Distruggono il mondo
In pezzi
Distruggono il mondo
A colpi di martello
Ma non mi importa
Non mi importa davvero
Ne rimane abbastanza per me
Ne rimane abbastanza
basta che io ami
Una piuma azzurra
Una pista di sabbia
Un uccello pauroso
Basta che io ami
Un filo d’erba sottile
Una goccia di rugiada
Un grillo di bosco
Possono rompere il mondo
In frantumi
Ne rimane abbastanza per me
Ne rimane abbastanza
Avrò sempre un po’ d’aria
Un filetto di vita
Un barlume di luce nell’occhio
E il vento nelle ortiche
E ancora, e ancora
Se mi mettono in prigione
Ne resta abbastanza per me
Ne resta abbastanza
Basta che io ami
Questa pietra corrosa
Questi uncini di ferro
Che trattengono un grumo di sangue
Io l’amo, io l’amo
La tavola consumata del mio letto
Il pagliericcio e lo scaldino
La polvere del sole
Amo lo spioncino che s’apre
Gli uomini che sono entrati
che avanzano, che mi portano via
Ritrovare la strada del mondo
Ritrovare il colore
Amo questi due lunghi montanti
Questo coltello a triangolo
Questi signori vestiti di nero
È la mia festa ed io sono orgoglioso
L’amo, l’amo
Questo paniere risonante
Dove poserò la mia testa
Oh, l’amo tanto
Basta che io ami
Un piccolo stelo d’erba azzurra
Una goccia di rugiada
Un amore di uccellino pauroso
Fracassano il mondo
Con i loro martelli pesanti
Ne rimane abbastanza per me
Ne rimane abbastanza, cuore mio.
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Dalla raccolta del 1962 Je voudrais pas crever (in Italia, B. Vian, Non vorrei crepare, Edizioni Newton 1993). La traduzione è di G. A. Cibotto.