Noi di LEF condividiamo la proposta di assegnare il Premio Nobel per la Pace alla Brigata medica cubana Henry Reeve e facciamo nostre le motivazioni espresse dalla seguente DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO MONDIALE DEL PROGETTO INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ JOSÉ MARTÍ.
I sottoscritti membri del Consiglio Mondiale del Progetto internazionale di solidarietà JOSÉ MARTÍ, sostenuto dall’UNESCO, dall’Organizzazione degli Stati Ibero-americani per l’istruzione, la scienza e la cultura e altre istituzioni internazionali e accademiche, esprimono pieno sostegno alla proposta di assegnare alla Brigata medica cubana Henry Reeve il Premio Nobel per la pace, per il suo impegno nella lotta contro la pandemia COVID-19 e per la sua lunga e bella esperienza di solidarietà a favore di tanti popoli.
L’iniziativa, nata su impulso di varie organizzazioni negli Stati Uniti, in Francia e in Belgio, si è estesa rapidamente a varie latitudini, poiché il contributo della Brigata Henry Reeve in difesa della salute umana è straordinario e ha suscitato l’ammirazione di tantissime persone in tutto il mondo. Va ricordato che nel 2015 i sindacati norvegesi fecero la stessa proposta in riferimento alla presenza solidale di quel contingente medico cubano nell’Africa occidentale per affrontare l’epidemia di Ebola.
La “Brigata Internazionale dei Medici Specializzati in Situazioni di Disastro ed Epidemie Gravi Henry Reeve” fu creata nel 2005 dallo storico leader della rivoluzione cubana Fidel Castro Ruz, con l’intenzione di assistere le vittime dell’uragano Katrina negli Stati Uniti. Non poté allora intervenire, in quanto il governo degli Stati Uniti non diede il suo consenso; e però la Brigada è rimasta, e sono tante le pagine di solidarietà nel campo della salute che da allora ha scritto quel contingente, composto da medici, infermieri e tecnici che hanno volontariamente scelto di partecipare.
Tra le azioni di cooperazione in vari paesi portate avanti dalla Henry Reeve Brigade citiamo l’assistenza fornita in occasione di devastanti terremoti: Pakistan, 2005; Indonesia, 2006; Perù, 2007, Cina, 2008; Haiti, 2010; Cile, 2010; Nepal, 2015; Ecuador, 2016. Come pure in occasione di bufere catastrofiche ed uragani: Guatemala, 2005; Bolivia, 2006; Messico, 2007; El Salvador, 2009; Cile, 2015; Venezuela, 2015; Repubblica Dominicana, 2015; Isole Figi, 2016; Haiti, 2016. Ed infine, il sostegno alle emergenze mediche di contrasto alle epidemie: colera ad Haiti, 2010; Ebola in Sierra Leone, Guinea Conakry, Liberia, 2014.
Il suo impegno è stato lodato da diversi governi e organizzazioni internazionali, e nel maggio 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha assegnato al contingente medico cubano il premio Public Health in Memory del Dr. Lee Jong-wook, come specifico riconoscimento ai 250 specialisti che hanno combattuto contro il virus Ebola in Africa.
La Henry Reeve Brigade fornisce attualmente servizi ed aiuto contro la pandemia di COVID-19 in 24 paesi: Italia, Andorra, Qatar, Togo, Angola, Messico, Belize, Capo Verde, Giamaica, Haiti, Honduras, Venezuela, Nicaragua, Suriname, Grenada, St. Vincent e Grenadine, Antigua e Barbudas, Dominica, Santa Lucia, Trinidad e Tobago, Saint Kitts e Nevis, Barbados e Sud Africa.
È evidente che questo collettivo – coraggioso e solidale – merita davvero il Premio Nobel per la pace. Con le sue azioni di aiuto ai popoli in tempi di grande pericolo, ha onorato l’ideale di MartÍ della “Umanità come Patria”. Per questo, ci uniamo con tutto il cuore alla richiesta rivolta da numerose organizzazioni e personalità internazionali al Comitato norvegese per il Nobel, affinché tale Premio sia assegnato alla Brigata Henry Reeve, che lo esalterà e lo onorerà
Chiediamo inoltre alle organizzazioni non governative, agli Stati membri delle Nazioni Unite, ai centri legati alle scienze sociali e umane e alle organizzazioni sociali di ogni genere di sostenere questo movimento che, giustamente e a ragione, sta crescendo su scala globale.
2 giugno 2020.
Firmatari:
Dr. Federico Mayor Zaragoza, ex Director General de la UNESCO, Presidente de la Fundación Cultura de Paz, España.
Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel de la Paz, miembro del Consejo Directivo, del Instituto Espacio para la Memoria, Argentina.
Dr. Carlos E. Bojórquez Urzaiz, Presidente del Consejo Académicos de la Universidad José Martí de Latinoamérica, Campus Mérida, Yucatán, México.
Frei Betto, teólogo y escritor, Premio Internacional José Martí de la UNESCO, Brasil.
Ignacio Ramonet, periodista y analista internacional, ex Director de Le Monde Diplomatique en español, Francia.
Dr. Atilio Borón, sociólogo y analista internacional, Director del Programa Latinoamericano de Educación a Distancia en Ciencias Sociales, Argentina.
Dr. Mario Alberto Nájera Espinoza, Profesor del Departamento de Estudios sobre Movimientos sociales, Universidad de Guadalajara, México. Coordinador de la Red Internacional de Cátedras Martianas.
Dr. Kyung Won Chung, profesor de la Universidad de Hankuk de Estudios Internacionales, Corea del Sur; y presidente del Club Martiano de Seúl.
Dr. Vittorio Di Cagno, Presidente de Honor de la Comisión de Cooperación de la Unión Internacional del Notariado Latino, Italia.
Dr. Miguel Antel Candenedo, filósofo, Decano de la Facultad de Filosofía de la Universidad de Panamá.
Dr. Paul Estrade, Profesor Emérito de la Universidad de París VIII, Expresidente del Centro de Historia de las Antillas Hispánicas, Francia.
Dr. Pablo González Casanova, ex Rector de la Universidad Nacional Autónoma de México, Premio Internacional José Martí de la UNESCO.
Dr. Eduardo Torres Cuevas, Director de la Oficina del Programa Martiano y Presidente de la Sociedad Cultural José Martí, de Cuba.
Dr. Guillermo Castro Herrera, profesor universitario, exVicepresidente de Investigación y Formación de la Fundación Ciudad del Saber, Panamá.
Dr. Jean Lamore, profesor consultante de la Universidad de Burdeos, Francia.
Dr. Luigi Lombarda Vallauri, jurista y profesor de Filosofía de la Universidad de Florencia, Italia.
Dr. Juan Marchena Fernández, profesor de la Universidad Pablo de Olavide, y vicecoordinador de su Centro de Estudios Avanzados para América Latina y el Caribe, España.
Raúl Pérez Torres, escritor, Ecuador.
Max Puig, intelectual y político de República Dominicana.
Dr. Pedro Pablo Rodríguez, Investigador de la obra martiana, Director de la Edición Crítica de las Obras Completas de José Martí, Premio Nacional de Ciencias Sociales de Cuba.
Tony Raful, poeta e historiador de República Dominicana.
Luis Gomes Soromenho, profesor, economista y político portugués.
Emilio Lambiase, activista social, Italia.
Francisco Galindo, profesor universitario y promotor cultural, España.
Alicia Kirchner, política argentina, ex presidenta del Comité Intergubernamental del Programa MOST de la UNESCO.
Ing. José Antonio Ruz Hernández, Rector de la Universidad Autónoma de Ciudad del Carmen, México.
Dra. Vivian Auffant, Catedrática de Español en la Facultad de Estudios General, Universidad de Puerto Rico.
Dr. Jorge Cuellar Montoya, Rector de la Universidad José Martí de Latinoamérica, Monterrey, México.
Dr. Francisco Beltrán LLoris, profesor y Vicerrector de Cooperación Internacional de la Universidad de Zaragoza, España.
Guilalermo Daniel Ortega Reyes, Secretario de la Comisión de Relaciones Internacionales del Parlamento Centroamericano, Nicaragua.
Dra. Marjorie Jiménez Castro, Profesora de la Universidad de Costa Rica.
Dr. Héctor Hernández Pardo, Subdirector General de la Oficina del Programa Martiano de Cuba y Coordinador Ejecutivo del Proyecto José Martí de Solidaridad Internacional.