La lotta “non per il potere ma contro il potere” (la ribellione) si abbraccia e si confonde con la lotta “per prendere il potere in noi stessi” (la rivoluzione)

La lotta “non per il potere ma contro il potere” (la ribellione) si abbraccia e si confonde con la lotta “per prendere il potere in noi stessi” (la rivoluzione)
Il rischio è quello di diventare un popolo di individui eterodiretti ed egocentrici, che crederanno di avere a portata di smartphone tutte le risposte, ma non sapranno più porre o porsi alcuna domanda.
Pubblichiamo questo appello di STOPBIOCIDIO, la rete dei movimenti ambientalisti della Campania. È una riflessione sul degrado ambientale di quella che un tempo era la “Campania felix”; al tempo stesso è una proposta di impegno rivolta a chiunque si proponga di cambiare lo stato di cose presenti.
Avverrà dunque, come tante volte nella storia, che il capitalismo trasformerà gli strumenti di produzione, e con essi cambierà non poco del nostro mondo.
le statue che hanno buttato giù dal loro piedistallo “affondano nella cenere”, e la storia è giunta a presentare il conto. Quei monumenti sugellavano una memoria di parte (quella degli oppressori); ebbene, sono arrivati i figli degli oppressi (nuovi oppressi a loro volta) a portare una memoria differente.
Noi di LEF condividiamo la proposta di assegnare il Premio Nobel per la Pace alla Brigata medica cubana Henry Reeve e facciamo nostre le motivazioni espresse dalla seguente DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO MONDIALE DEL PROGETTO INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ JOSÉ MARTÍ.
Municipalismo e cittadinanza attiva, dentro un orizzonte almeno europeo di democratizzazione delle istituzioni sovranazionali, mi sembrano assi strategici su cui sviluppare la critica sia del regionalismo che dello statalismo: in nome di quella dimensione “comune”, intesa come bene comune e come comunità aperta.
La storia e i fatti, d’altro canto, ci hanno insegnato che la potenza delle immagini, declinatasi nelle più svariate forme, è riuscita a smuovere menti e coscienze, tra diffusione dell’orrore, comprensione del dolore e spaccati di realtà.
L’inaspettato stravolgimento del vivere quotidiano delle persone, con quasi un terzo dell’umanità costretta a rimanersene isolata a casa, sembrava aver accomunato le persone al di là delle barriere sociali, ma…
A differenza di altre rivolte, quella attuale non somiglia al “ghetto in fiamme”, ma piuttosto rivela la tendenziale unificazione nella lotta di tutte/i i “nati per bruciare” le esistenze nel ciclo mortifero e alienato del lavoro sfruttato/precario/marginale.